I grandi concerti, una cura per lo spirito.

L’estate sta finendo, se n’è andato anche agosto, e questo settembre entra in scena portando la speranza che il caldo, almeno qui in Italia, dia un po’ di tregua, soprattutto a chi le vacanze le ha già terminate, ed è tornato a svolgere le proprie mansioni. Almeno durante le vacanze si tenta di svagarsi, lasciando per un attimo da parte i problemi che caratterizzano la quotidianità, o quelli addirittura più gravi, che affliggono paesi interi. Forse vi starete chiedendo che razza di post sia questo, o addirittura penserete di aver sbagliato blog. Tranquilli. Sto solo cercando di dare una spiegazione plausibile a titoli di articoli di giornali come questi:

Los Festivales ganan público pese a la crisis: elperiodico.com

El Festival Jardins de Cap Roig cierra su mejor edición de su historia con 48.000 espectadores: lavanguardia.com

Forse adesso avrete le idee un po’ più chiare su dove voglio andare a parare. Notizie come queste forse avranno sopreso molti di noi, perché proprio in un anno come quello corrente, in cui la crisi economica ha gravato su un numero sempre maggiore di paesi, non ci si aspettava proprio che i risultassi superassero ogni aspettativa, risultando addirittura più soddisfacenti rispetto agli anni precedenti in cui la crisi ovviamente c’era, ma forse era un po’ meno spietata. 

Questo potrebbe significare una cosa sola, forse… che in circostanze critiche, in ristrettezze economiche, la gente possa prendere le distanze dal materialismo fine a sé stesso, per nutrire un po’ di più lo spirito. Una cosa del genere non può che rappresentare una piacevole sorpresa per chi era ormai convinto che l’umanità fosse in uno stato di decadenza progressiva. (Questa frase è degna di chi sta preparando un esame di Letteratura Inglese).

Quello che voglio dire, è che quando le cose non vanno esattamente come dovrebbero, non c’è miglior medicina di quelle che curano lo spirito, una come il concerto di un artista che sa distrarti dai problemi, anche solo per poche ore, trascinandoti in un mondo provvisorio fatto di emozioni, di sentimenti, di benessere generale. 
La musica in questo ha poteri straordinari, ed evidentemente in molti quest’anno se ne sono accorti, e la conseguenza è stata il tutto esaurito presso i Festival musicali estivi. Ovviamente l’esempio che vi porto, e che hanno riportato anche i quotidiani spagnoli, è quello del Festival Jardins de Cap Roig, presso Calella de Palafrugell, e non solo perché “io ci sono andata”. 


Cap Roig è un festival molto vissuto dagli abitanti locali, ma frequentatissimo anche dagli stranieri, proprio per il suo saper radunare più di una manciata di artisti noti a livello internazionale. Per chi non lo sapesse, questa edizione ha vantato nomi di fama mondiale come Sting, B.B.King, Tom Jones… per non ribadire che tra i veterani del Festival Jardins de Cap Roig c’è gente come Julio Iglesias, che ha offerto ben due concerti, o il nostro, catalanissimo ma internazionalissimo, Josep Carreras


Un’altra, altrettanto valida occasione di buona musica estiva è rappresentata dal Festival Castell de Perelada, anch’esso nel nord della Catalogna che quest’anno ha schierato artisti come Montserrat Caballé, Plácido Domingo, Roberto Alagna (diretto da David Giménez), o il cantautore Joan Manuel Serrat.  

Tra gli articoli che vi ho riportato emerge che a Cap Roig l’affluenza è stata di circa 48.000 spettatori, il che significa 9.000 biglietti in più rispetto alla precedente edizione di maggior successo, elemento di enorme soddisfazione per Martin Pérez, direttore del Festival.  E c’è crisi. Ma nonostante la crisi, abbiamo bisogno dei concerti… e lo dice una che, per le proprie possibilità, nei concerti investe abbastanza. Ma sono sempre soldi ben spesi, nel mio caso, perché ho trovato un artista che in quel paio d’ore che canta di fronte a me, riesce a portarmi via con il cuore e con la mente. 
Dopo un concerto mi sento rigenerata, il problema è che ne vorrei subito un altro. Poi nei giorni successivi subentra la nostalgia, ma questa è un’altra storia.
Io credo moltissimo nel potere di un concerto, e lo consiglio a chiunque ami la buona musica, e che per essa si emozioni.

Ad ogni modo, dopo “Anche i ricchi piangono” e “Anche i medici si ammalano”, “Anche gli artisti vanno ai concerti…”, e non solo ai propri, ma anche a quelli degli altri. E la foto qui sotto parla chiaro.



Martín Pérez, direttore del Festival Jardins de Cap Roig, con Tom Jones e Josep Carreras



Chi è fan di Josep Carreras è sicuramente a conoscenza dei suoi gusti musicali, che in qualche caso vanno oltre il mondo della musica classica. Tra questi, si nasconde un debole per Tom Jones, ed è per questo che Carreras, durante le proprie vacanze, non si è perso l’occasione di assistere al concerto dell’amico, e apprezzatissimo Tom Jones. Perché? Perché la musica cura lo spirito, e ascoltarla dal vivo sprigiona un potere incredibile, che ci fa stare bene.

Aspettando il prossimo concerto…

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