"Il Video della Settimana": Josep Carreras sings Hostias (Offertorio) of Verdi Requiem Mass (Salzburg 1976/ Vienna 1984)

Benvenuti per un nuovo Video della Settimana.

Se ricordate, in occasione dell'edizione della Domenica di Pasqua che proponeva una Misa Criolla cantata in Vaticano, avevo previsto che sarebbe arrivato un momento, un'occasione da dedicare a qualcosa che spicca all'interno del repertorio sacro, qualcosa come la Messa da Requiem. Il momento è arrivato: oggi il blog si riempirà della sublime solennità della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi
Scegliere la versione verdiana del Requiem è sicuramente un must, è dovuto, nell'anno del bicentenario della nascita del grande genio di Busseto, ma non solo. In verità ci sono almeno altri due motivi che mi hanno condotta a questa proposta, a poco a poco li scoprirete.

Josep Carreras, Verdi Requiem Mass, Liceu 1984. Photo: Bofill
Inizierei con farvi notare l'inevitabile associazione del binomio Verdi Requiem Mass e Josep Carreras ad un'occasione molto specifica che risale al Festival di Pasqua di Salisburgo nell'anno 1976. Il trionfale debutto scaligero di Carreras con l'altrettanto verdiana Un Ballo in Maschera, gli aveva permesso di essere notato dallo staff di Herbert von Karajan, garantendogli quindi il debutto a Salisburgo un anno dopo, sempre con Giuseppe Verdi, con la Messa da Requiem e successivamente con Don Carlo.
Questo Requiem, dunque, segna il primo incontro tra Josep Carreras ed Herbert von Karajan, ed il tenore  ne ha condiviso il racconto all'interno del suo libro di memorie scritto a quattro mani con il giornalista e scrittore catalano, Màrius Carol, dal titolo A viva voz, e nel precedente Singing from the Soul.

Il primo contatto con il leggendario direttore è stato telefonico: Herbert von Karajan aveva contattato il giovane tenore all'Hotel presso cui soggiornava per informarlo in merito a dettagli dello spartito, e per dargli appuntamento l'indomani alle 11 del mattino per la prima prova. L'elemento dell'orario aveva messo in crisi Carreras che, come ogni cantante d'opera era abituato a lavorare ben più tardi, ad esibirsi di sera, e quindi ad addormentarsi tardi e risvegliarsi tardi. Ad ogni modo era più che consapevole di cosa significasse quella prova per il suo futuro, per questo aveva deciso di svegliarsi ben cinque ore prima dell'orario previsto per le prove per riscaldare la voce, torturato dall'eventualità di non essere in forma. Karajan era arrivato alle prove mostrando buon umore e aveva cordialmente salutato. Al di là della tensione scaturita dalla vicinanza tra i cantanti e direttore d'orchestra durante la prova di una Messa, cosa che non succede per l'opera, il fatto che il tenore sia il primo ad intervenire aumentava notevolmente la tensione, tanto da non riuscire ad emettere una singola nota, limitandosi al movimento delle labbra e a tenere il tempo.
Certamente, un direttore dell statura di Herbert von Karajan non avrebbe potuto non comprendere il suo stato d'animo. Poco dopo la prima prova, infatti, Carreras era stato contattato per le misure del costume per il Don Carlo, il che dimostrava pienamente che l'esito della prima prova non aveva influito minimamente sulle intenzioni del grande direttore. Era stato questo l'avvio di un'intensa collaborazione durata più di 10 anni, di una stima ed ammirazione reciproche. In Carreras Karajan aveva trovato una giovane voce da plasmare, da modellare, una voce cui in seguito avrebbe affidato ruoli diversamente impensabili perché parte di un repertorio fortemente drammatico; e in Karajan Carreras aveva trovato non solo il prestigio di collaborare con uno dei più grandi direttori d'orchestra della storia, ma qualcuno come un padre che, al di là della tensione che supponeva cantarvi davanti, sapeva infondere il giusto conforto, dando l'impressione che dirigesse per lui soltanto. Proprio a riguardo del Requiem verdiano, Karajan aveva sentenziato che forse nemmeno Caruso cantava l'Ingemisco come Carreras. Non lo dico io, l'ha detto Herbert von Karajan.

Lasciando un attimo l'aspetto strettamente personale, vorrei soffermarmi brevemente sull'opera. La Messa da Requiem di Giuseppe Verdi è una composizione sacra di carattere funerario per quattro solisti di cui soprano, alto, tenore, basso, coro ed orchestra dedicata al celebre autore italiano Alessandro Manzoni. L'idea di una Messa era nata poco dopo la morte di Gioacchino Rossini, una composizione a più mani, ma ha preso forma solo in seguito alla scomparsa di Manzoni che, condividendo con Verdi gli ideali risorgimentali di giustizia e libertà, si era impegnata a fondo per il conseguimento dell'unità d'Italia. 
Musicalmente, Verdi impiega ritmi vigorosi, melodie sublimi e drammatici contrasti nell'opera per esprimere accuratamente le forti emozioni generati dal testo. Mostra diversi punti immediatamente riconoscibili come il terrificante Dies Irae, che Verdi riprende più volte, l'Ingemisco, l'aria solista del tenore che veste i panni del peccatore che spera e invoca la misericordia di Dio. Oggi, però, non tratterò di quest'ultimo frammento, benché sicuramente il più indicato per omaggiare Josep Carreras e l'altissima considerazione che di lui aveva Karajan. Io vi lascio comunque il video, perché non posso evitarlo, ma oggi mi dedico ad un altro momento del Requiem.

Il debutto di Josep Carreras nel Requiem verdiano risale al 1974 a Torino, ma come dicevo, senz'altro più nota è la sua prima apparizione con esso presso il prestigioso Festival di Pasqua di Salisburgo: la prima del Requiem salisburghese risale al 10 aprile 1976, e pochi giorni fa ricorreva il trentasettesimo anniversario. È diffusa la registrazione audio della funzione del 13 aprile. Ad aggiungersi alle coincidenze, e alle ricorrenze abbiamo l'anniversario della nascita di Herbert von Karajan, avvenuta il 5 aprile del 1908, e lo scorso 12 aprile Montserrat Caballé, che figura tra gli altri tre solisti insieme a Fiorenza Cossotto e José van Dam, ha celebrato il suo 80esimo compleanno e cui rivolgo l'augurio più affettuoso. In quest'ottica, questa domenica 14 aprile mi è sembrata particolarmente indicata per proporvi la Messa da Requiem, in particolare quella dell'aprile 1976 di Salisburgo.

Josep Carreras,  Fiorenza Cossotto, Montserrat Caballé, José van Dam and Carlos Caballé.
Salzburg, April 1976.
Veniamo al dunque. Il brano che ho scelto è tra i più squisiti dell'intera Messa e rientra nella sezione dell'Offertorio, l'HostiasNon si tratta di un brano esclusivo per il tenore ma, nonostante intervengano tutti i solisti, mantiene comunque una parte privilegiata: a lui è assegnato l'incipit, nel quale le lodi e le offerte vengono rivolte a Dio con estrema intimità ed introversione. La mezza voce, una delle tante armi seduttive della voce di Josep Carreras, ben presto acquisisce vigore e si fa piena in tutto il suo splendore, lo splendore del 1976. Le parti in cui spicca il ricorso alla mezza voce presuppongono un notevole controllo vocale, una buona tecnica che permetta di mantenere il proprio colore e soprattutto l'intonazione, un sapiente dosaggio del fiato, e comporta un certo sforzo del diaframma. Come potete notare dalla registrazione audio, Carreras riesce ad esaltare tutta la bellezza di questo frammento, sia nel 1976 sia nel 1984, anno cui risale la registrazione video del Requiem presso il Musikverein di Vienna, sempre su direzione di Herbert von Karajan e con José van Dam, ma con la partecipazione di Agnes Baltsa e Anna Tomowa Sintow.

Anna Tomowa Sintow, Agnes Baltsa, Josep Carreras and José van Dam.
Musikverein Wien, 1984.
Non posso esimermi dal proporvi l'ascolto di entrambe le versioni: qui trovate l'estratto della funzione del 13 aprile 1976 di Salisburgo, specialmente dedicata non solo alla memoria di Herbert von Karajan ma anche alla nostra amata Montserrat Caballé che due giorni fa ha compiuto 80 anni. Mi rendo conto che, potendo godere della disponibilità di un video straordinario della versione del Musikverein di Vienna del 1984, è impossibile rinunciare a postarlo qui di sotto. È una versione più recente, ma è evidente che l'artista sfodera un'interpretazione certamente più matura ma che in fin dei conti fa perno sulle stesse caratteristiche che avevano fatto innamorare otto anni prima. Al fascino della performance del nostro tenore si aggiunge quello solenne della direzione di Herbert von Karajan. Semplicemente straordinario!! Godetevelo!!!


Spero abbiate apprezzato la mia scelta di oggi. L'appuntamento è per domenica prossima con un nuovo video. Buona settimana a tutti!!


Key facts:


Welcome to a new Video of the Week.

◦ If you remember, on occasion of Easter Sunday when I proposed a Misa Criolla sung in the Vatican, I I wrote we would soon have an opportunity to dedicate to something from the sacred repertoire, something like the Requiem Mass. It's now time: today the blog will befilled up with sublime solemnity of  Giuseppe Verdi's Requiem Mass.
To choose Verdi's version of Requiem is definitely a must, is due in the year of the bicentenary of the birth of the great genius from Busseto, but not only that Actually, there are at least two more reasons that lead me to this proposal, and gradually you'll find them out.
I'll start with making you notice the inevitable association of Verdi's Requiem Mass performed by Josep Carreras to very specific occasion that dates back to the Salzburg Easter Festival 1976. Carreras' triumphal debut at La Scala with Verdi's Un Ballo in Maschera had allowed him to be noticed by Herbert von Karajan's staff, thus guaranteeing his debut in Salzburg a year later, again with Giuseppe Verdi's Requiem  Mass and after that with Don Carlo.
Therefore, this version of Requiem Mass marks the first meeting between Josep Carreras and Herbert von Karajan, and our tenor has shared the story in his book of memoirs co-written with catalan journalist and writer, Màrius Carol, entitled A viva voz, and the previous Singing from the Soul.
◦ He had the first contact with the legendary director on the phone: Herbert von Karajan had contacted the young tenor at the hotel he was staying at to inform him about details of the score, and give him an appointment the next day at 11 am for the first rehearsal. What worried Carreras was the early time planned for rehearsals as, like any opera singer he used to work much later, to perform in the evening, and then to go to sleep late and wake up late as well. However, it was more than aware of what it meant for his future, and that's why he decided to wake up five hours before the scheduled time to warm up his voice, tortured by the possibility of not being in good shape. Karajan had arrived at the rehearsal in good mood, and warmly greeted everyone. Besides the tension due to the proximity between singers and conductor during the rehearsals of a Mass, which does not happen in opera, the fact that the tenor is the first to intervene incredibly increased it, so that he was not able to sing a single note, limiting himself to moving lips and keep time.
Certainly, such a prestigious conductor like Herbert von Karajan could not fail to understand his state of mind. Shortly after the first rehearsal, in fact, Carreras had been contacted for measurements of his costume for Don Carlo, which fully demonstrated that the outcome of his mute rendition had no effect on the intentions of the great conductor. This was the beginning of an intense collaboration that lasted more than 10 years, a mutual respect and admiration. In Carreras, Karajan had found an extraordinary young voice to mold, to shape, a voice which he would assign to roles  otherwise unsuitable, as they belong to a highly dramatic repertoir;as well, in  Karajan Carreras had found not only the prestige of working with one of the greatest conductors of all times, but someone like a father who, despite the tension for singing in front of him, was able to give him the right comfort, giving the impression that he was conducting only for him. Just about Verdi's Requiem, Karajan stated that perhaps not even Caruso could sing Ingemisco as Carreras did. That's not me, it's Herbert von Karajan.
◦ Leaving for a moment the personal aspect, I will give you just just some detail about the Mass. Giuseppe Verdi's Requiem Mass is a sacred composition of a funeral mass  for four soloists,  soprano, alto, tenor, bass, choir and orchestra dedicated to the famous Italian writer, Alessandro Manzoni. The idea of ​​a Mass was born shortly after Gioacchino Rossini's death, a composition by many hands, but actually it took shape only after Manzoni passed away, as he shared with Verdi ideals of justice and freedom typical of Risorgimento, and  he had committed himself to get the unification of Italy.
Musically, Verdi uses vigorous rhythms, sublime melodies and dramatic contrasts in the mass to accurately express the strong emotions generated by the lyrics. It deals with different parts immediately recognizable, such as the terrifying Dies Irae, repeated throughout the mass, Ingemisco, the tenor' solo aria in which he who plays the role of the sinner who hopes and prays for God's mercy. Today, however, I am not discussing on this last fragment, although it is certainly the most suitable as a tribute to Josep Carreras and to the high esteem Karajan felt for him. I leave the video anyway, because I can't help it, but today I dedicate myself to another piece of the Requiem.
◦ Josep Carreras' debut in Verdi Requiem Mass dates back to 1974, in Turin, but certainly best known is his first appearance at the prestigious Salzburg Easter Festival on 10 April 1976, 37 years ago last Wednesday. There is a common audio recording of the performance of 13 April. More coincidences are  the anniversary of Herbert von Karajan's birth on 5 April, 1908, and last 12 April Montserrat Caballé, which was one of the other three soloists together with Fiorenza Cossotto and José van Dam, celebrated her 80th birthday.. the most affectionate wishes to her!! 
In this context, this Sunday, April 14 seemed perfect to be dedicated to the Requiem Mass, in particular to the one of of April 1976 in Salzburg.
◦ Let's come to the point. The song I chose is one of the most exquisite parts of the Mass, and is part of the Offertory, Hostias. This is not a tenor solo aria, as all singers are intervening; however, the tenor has a privileged part: he is assigned the opening line, in which the praises and offerings are addressed to God with great intimacy and introversion. The mezza voce, one of the most seductive arms of Josep Carreras' voice, soon acquires force and becomes gloriously full as we could expect thinking of 1976. The parts with mezzavoce require a significant voice control, a good technique allowing to maintain color and especially intonation, a correct use of the breath, and a certain effort of the diaphragm as well. As you can notice from the audio recording, Carreras manages to express all the beauty of this fragment, both in 1976 and in 1984, the year of the Requiem video recording at the Musikverein in Vienna, once again with José van Dam and  Herbert von Karajan conducting, but with Anna Tomowa Sintow and Agnes Baltsa as female voices.
◦ I surely suggest you to listen to both versions: here's the fragment of the performance of 13 April 1976 in Salzburg, especially dedicated not only to the memory of Herbert von Karajan, but also to our beloved Montserrat Caballé that two days ago turned 80. I know that, as the video recording of the version of the Musikverein in Vienna 1984 is luckily available, I can't help posting it above. It is a more recent version, but it is evident that the artist's rendition is certainly more mature but that insists on the same features that made we fall in love eight years earlier. The charm of our tenor's performance is added to Herbert von Karajan's solemn conducting. Simply amazing! Enjoy it!

Hope you have appreciated my proposal of today. See you next Sunday with a new video. Wish you all a nice week!!

ESPECIALLY DEDICATED TO THE MEMORY OF HERBERT VON KARAJAN AND TO MONTSERRAT CABALLÉ ON HER 80TH ANNIVERSARY!!

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